mercoledì 21 dicembre 2011

Diario di Gioco 168 - Altamira



La Plancia di Gioco con tutto il necessaire
Non so' se vi è mai capitato di provare un gioco che si presenta come brutto e scoprire che proprio male male non è... Altamira rientra in questa categoria, a una prima occhiata sembra veramente un parto mal riuscito, però quando lo si gioca si scoprono alcune finezze niente male.

Ma passiamo ai fatti, siamo nell'era della pietra, in un mondo ostile, che a tutti quanti gran paura fa. Ogni giocatore ha due selvaggi cacciatori primitivi (vedi foto sotto) con cui deve cacciare più belve feroci di tutti per poterle mangiare. O indossare. O comunque bullarsi della sua prodezza marziale.

Per prima cosa si scopre una fila di carte animali che rappresentano la carne disponibile in giro. E' possibile cacciare Tigri, Orsi, Buffali e Pesci. Niente pecore nell'età della pietra!

Il gioco inizia con i Giocatori che decidono, segretamente, dove mandare i propri cacciatori. Chi rimane al villaggio potrà prendere tre carte armi a scelta, chi viaggia in uno dei quattro angoli potrà prendere due carte di una specifica arma e potrà cacciare uno specifico animale.

I nostri primevi cacciatori... Paura eh?

E qui inizia la parte che Altamira cerca di dissimulare con dei pedoni orrendi, ovvero la parte in cui bisogna riflettere. Gli animali possono essere cacciati solo con alcune combinazioni specifiche di armi, disponibili (ovviamente) in luoghi diversi da dove l'animale caccia. Inoltre la difficoltà nel prendere l'animale varia in base alla sua posizione nella fila. Infine gli animali non hanno tutti lo stesso valore in punti, per cui decidere quando, dove e chi cacciare è importantissimo.

Non solo! Quando si caccia si ha anche la concorrenza degli avversari, infatti la caccia avviene tramite un'asta al rilancio in cui i cacciatori presenti in una determinata zona cercano di assicurarsi le prede migliori. Chi vince l'asta scarta le carte arma giocate, mentre gli altri le tengono.

Il primo giocatore che ottiene 15 punti di cibo vince la partita.

Il meccanismo alla fine dei conti non è affatto stupido, bisogna studiare bene le proprie mosse e quelle degli avversari per massimizzare le battute di caccia, cercare di ottenere le armi giuste al momento giusto e sfruttare le cacce altrui per ottenere cacciagione extra.

Purtroppo però il gioco si riduce a questo, per cui anche se il meccanismo dell'asta in se' è ben pensato dopo un po' viene a noia, riducendo fortemente la possibilità di farci una seconda partita.

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