venerdì 15 aprile 2011

Diario di Gioco 114

Avete presente Monsterpocalypse? 
Ecco, togliete i robottoni senza nome e metteteci Voltron! Questo, in due parole, il sunto della prima parte di questo Diario, in cui ho potuto provare la scatola per due della Privateer Press dedicata, appunto, al Robot composto da cinque Leoni colorati.

Da Giocando 2011

Le meccaniche sono quelle collaudate di Monsterpocalypse, alleggerite della presenza degli edifici (lo scontro si ambienta nello spazio) e in generale più focalizzate. Sinceramente sono rimasto piuttosto deluso dalla componentistica, i predipinti della Privateer mi avevano sempre favorevolmente colpito, ma questa volta devo dire che non sono niente di ché. Aggiungete alcuni difetti di stampa, l'aver messo un solo set di dadi che i giocatori devono passarseli di turno in turno e avrete un quadro piuttosto desolante.

In compenso la partita è stata divertente, quindi se si sorvola l'aspetto estetico va benissimo. Considerando che Monsterpocalypse non è più collezionabile questo può essere un ottimo incentivo.

Dall'altro lato dello specchio abbiamo Cargo Noir... un gioco con una componentistica fantastica, una grafica da paura, ma che fa veramente schifo. Raramente mi è capitato un gioco che dopo un'ora di gioco avevo la sensazione che fosse passato molto di più, un'inutile perdita di tempo. Ad ogni modo il gioco è, fondamentalmente, una serie di aste per prendere delle merci, che si vendono per fare punti vittoria. Fine. Tattica? Nessuna. Interazione? Nessuna. Divertimento? Nessuno. Uno dei giochi peggiori che ho mai giocato.

4 commenti:

  1. Cargo Noir così schifoso? Sinceramente, da DoW non me l'aspettavo...

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  2. Che ti devo dire, anche i migliori a volte sbagliano.
    Poi son gusti eh, alla fin fine se piacciono in maniera estrema le aste... No davvero, non vale la pena perderci tempo sopra. Nemmeno se piaccione le aste.

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